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Gli acquirenti statunitensi ed europei si allontano dalla Cina per avvicinarsi al Vietnam

Stando ai dati riportati dal sondaggio effettuato da Qima, un fornitori di servizi di controllo della qualità e della conformità della supply chain a livello mondiale, all’inizio di quest’anno il 43% delle aziende americane ha affermato che il Vietnam era tra le prime tre scelte come fonte di approvvigionamento, il doppio rispetto alla percentuale del 2019.

Aumento della richiesta di beni vietnamiti da parte dei mercati statunitensi e europei in alternativa alle merci cinesi.
Containers al Cat Lai Port di Ho Chi Minh City nell’aprile 2021. Foto di VnExpress

In aumento anche la percentuale delle aziende europee che arriva al 25%, 11 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente. “La bramosia per le fonti di approvvigionamento vietnamite è lungi dall’essere soddisfatta ed è in procinto di ridefinire il panorama del mondo del reperimento di materie prime nel 2021”, afferma il sondaggio.

Il 38% degli acquirenti americani ha affermato che il Vietnam sarà tra i paesi da cui pianificano di comprare di più quest’anno. La percentuale per gli acquirenti europei che affermano la stessa cosa è del 28% mentre quella globale è del 33%.

I dati del sondaggio dimostrando anche che la domanda per ispezioni e accertamenti in Vietnam nel primo trimestre è aumentata del 16% su base annua, il paese rimane quindi la prima scelta per gli acquirenti occidentali che vogliono diversificarsi dalla Cina. Questo è stato il terzo trimestre consecutivo di crescita dall’inizio della ripresa post-lockdown dalla metà del 2020.

Infine, il sondaggio evidenzia che la categoria di prodotti più popolare proveniente dal Vietnam è quella degli indumenti per adulti, rappresentanti il 56% di tutte le ispezioni avvenute nel paese.

Il sondaggio ha intervistato oltre 700 imprese aventi supply chain internazionali.


Fonte: VNExpress


 

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